Il parlamento georgiano ha approvato in seconda lettura la"legge russa", manca un terzo voto per il sì definitivo, Secondo i critici la norma mina la democrazia e l'entrata nelI'Ue. La polizia ha disperso i manifestanti che hanno poi eretto barricate in una via del centro della capitale Tbilisi
Il parlamento georgiano ha approvato in seconda lettura la legge sulle influenze straniera con 83 voti a favore e 23 contrari. La norma impone a media e organizzazioni non governative di essere registrati come "soggetti all'influenza straniera" se ricevono più del 20 per cento dei propri finanziamenti dall'estero. Serve un terzo passaggio per farla diventare legge dello stato, ma è proprio il secondo quello considerato cruciale.
Prima e durante la discussione migliaia di manifestanti si sono riuniti per manifestare contro la legge. La polizia ha usato cannoni ad acqua, gas lacrimogeni e granate stordenti martedì sera per disperdere migliaia di manifestanti a Tblisi, riunitesi all'esterno del Parlamento.
I manifestanti hanno risposto all'intervento degli agenti lanciando uova e bottiglie prima di abbandonare l'area e spostarsi in viale Rustaveli, dove circa duemila manifestanti hano eretto barricate con tavolini dei bar e bidoni della spazzatura gridando "schiavi" e "russi" verso i poliziotti.
Oppositori politici pestati in Georgia durante protesta contro legge "russa"
Il leader del partito di opposizione Movimento Nazionale Unito, Levan Khabeishvili, ha postato una propria foto su X con il volto insanguinato e un occhio nero, dopo essere stato portato via e picchiato dalla polizia secondo l'agenzia Reuters.
La presidente georgiana, Salome Zourabichvili, che si è sempre dichiarata contraria alla norma contro media e ong, ha definito sui social media la repressione della protesta di martedì "totalmente ingiustificata, non provocata e fuori misura".
La legge viene chiamata "russa" dagli oppositori, a causa di norme contro la libertà di stampa e gli attivisti in vigore nella Federazione Russa. Per il governo è un strumento necessario di trasparenza e di salvaguardia della sovranità nazionale.
L'acrimonia di molti georgiani è causata anche dal sostegno di Mosca alle regioni secessioniste dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud, per cui i due Paesi hanno anche combattuto una guerra di due settimane nell'agosto del 2008.
Ue, Borrell: "L'uso della forza contro i manifestanti è inaccettabile"
L'alto rappresentante per la politica estera europea, Josep Borrell, ha condannato la violenza contro i manifestanti a Tbilisi. In un post su X, Borrell ha scritto che la Georgia è un Paese candidato all'adesione all'UnioneEuropea e deve dunque tutelare il diritto di riunione e di espressione.
In precedenza, Borrell aveva esortato i leader politici della Georgia a ritirare la bozza della legge sull'influenze straniere in quanto va contro le norme e i valori dell'Ue.
Anche la presidente della Commissione Usrula von der Leyen è intervenuta dal suo profilo X: "Seguo con grande preoccupazione la situazione in Georgia e condanno la violenza nelle strade di Tbilisi. Il popolo georgiano vuole un futuro europeo per il proprio Paese. La Georgia è a un bivio. Deve mantenere la rotta verso l'Europa".