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Gaza, Blinken non smuove Netanyahu: Operazione a Rafah avverrà a prescindere dall'accordo con Hamas

Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken a Tel Aviv, 1 maggio 2024
Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken a Tel Aviv, 1 maggio 2024 Diritti d'autore Evelyn Hockstein/Pool vía AP
Diritti d'autore Evelyn Hockstein/Pool vía AP
Di Michela Morsa
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Nel lungo incontro faccia a faccia tra il primo ministro israeliano e il segretario di Stato Usa Antony Blinken a Gerusalemme, Netanyahu non ha indietreggiato sull'offensiva su Rafah. Fermo anche sui negoziati: nessun accordo se viene richiesta la fine della guerra. Attesa risposta di Hamas

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Non ha sortito l'effetto sperato dagli Stati Uniti il lungo incontro faccia a faccia tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il segretario di Stato Usa Antony Blinken, al suo ennesimo tour diplomatico in Medio Oriente e questo mercoledì in visita in Israele.

Blinken ha ribadito l'opposizione dell'amministrazione Biden a un'operazione terrestre a Rafah, la città più meridionale della Striscia di Gaza dove sono ammassati più di un milione di sfollati, ma secondo quanto riferito dall'ufficio del leader israeliano al Times of Israel, Netanyahu ha "detto chiaramente" al funzionario statunitense che "l'operazione a Rafah non dipende da nulla" e "avverrà".  

Già prima dell'incontro a Gerusalemme con Blinken il premier israeliano aveva ribadito che Israele realizzerà la sua offensiva a prescindere dal raggiungimento di un accordo con Hamas sul rilascio degli ostaggi. “L'idea di fermare la guerra prima di aver raggiunto tutti i nostri obiettivi è fuori discussione”, aveva dichiarato. 

E infatti anche in merito ai negoziati in corso per stabilire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, Netanyahu ha sottolineato che non accetterà un accordo che includa la fine della guerra e che Hamas deve abbassare le sue richieste, altrimenti salterà tutto e Israele entrerà di nuovo nella Striscia per attaccare Rafah, riferisce Axios citando fonti Usa e israeliane. 

Gli Stati Uniti "determinati" a ottenere "ora" un accordo tra Israele e Hamas

Gli Stati Uniti sono "determinati" a ottenere "ora" un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco e per "riportare a casa" gli ostaggi. Lo ha detto Blinken incontrando il presidente israeliano Isaac Herzog a Tel Aviv prima di iniziare i colloqui con Netanyahu a Gerusalemme. 

Il segretario di Stato Usa lo ha ripetuto anche alle decine di persone che si sono radunate sotto il suo albergo nella capitale israeliana in segno di appoggio al possibile accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi: "Non ci fermeremo finché non vi riunirete ai vostri cari, quindi per favore siate forti, mantenete la fede, saremo con voi ogni singolo giorno finché non avremo portato a termine tutto questo. Non ci arresteremo finchè ogni uomo, donna, soldati, civile non sia tornato a casa", ha detto Blinken. 

"Sul tavolo delle trattative c'è una proposta molto intelligente, Hamas deve dire sì. È necessario che venga realizzata", ha detto Blinken. Washington e Tel Aviv sono in attesa di una riposta da parte di Hamas. Secondo fonti politiche israeliane, il governo isralieano attende entro la serata un responso dal gruppo radicale palestinese: solo a quel punto l'esecutivo prenderà in considerazione la possibilità di unirsi ai colloqui.

Secondo il Wall street journal la proposta prevede due fasi, una di tre settimane e l'altra di dieci, con lo scambio fra ostaggi e prigionieri palestinesi e ulteriori trattative per un cessate il fuoco lungo fino a dodici mesi.

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